- Il mercato mondiale delle proteine vegetali aumenta in media del 5,5% tutti gli anni.
- In alcuni paesi occidentali vi è una palese riduzione del consumo di carne .
- I millenials (18-35 anni) vogliono alimentarsi meglio e plebiscitano il biologico e il vegan.
- In Francia, ad esempio, il paniere dei prodotti bio , nel 2017, è cresciuto del 18% e il fatturato totale si è attestato a 8 miliardi di € (contro i 5 miliardi di € del 2016 in Italia – Rapporto Bio Bank 2018)
Come reagiscono le grandi marche di fronte a questi cambiamenti?
- Le multinazionali alimentari, da tempo in crisi, stanno rimpiazzando i vertici. E’ successo recentemente o sta succedendo a Coca- Cola, Pepsi Cola, Nestlè, Mondelez, General Mills, Campbell Soup, Danone.
- Nel 2017 ci sono state 60 fusioni e/o acquisizioni nel campo dell’industria alimentare per un montante pari a 145 miliardi di $. Alcuni fondi, come JAB, della famiglia Reimann, ne hanno aprofittato per costruirsi una nuova posizione di forza (nel caffè, nelle capsule ma anche nella ristorazione fast food).
- Molte aziende hanno pesantemente differenziato il proprio portafoglio di prodotti.
E’ stato il caso di Danone con WhiteWave (marchio Alpro in Europa). Ma anche di L’Orèal e di Unilever.
Ha inoltre siglato un importante accordo di distribuzione di una parte dei prodotti di Starbucks (tè, capsule, etc.).
Coca- Cola vorrebbe sedurre i giovani con i suoi succhi e i suoi smoothies a marchio Innocent..
Sia Coca- Cola che Pepsi hanno acquisito produttori di acque e succhi.
Pepsi , che possiede Tropicana, ha diversificato nelle zuppe fredde e ha recentemente acquisito il produttore di snack veggie Bare Foods.
Mars, nel cioccolato testa barrette al cioccolato amaro, più salutari e più vicine al gusto attuale dei consumatori mentre nel pet food, entra nel settore dei servizi, acquisendo cliniche veterinarie.
Noberasco, Scotti, Barilla, Rana, Lavazza e Ferrero hanno creato ristoranti o bar per avere il contatto diretto con il pubblico.
Molto interessante l’acquisizione di Costa Coffee da parte di Coca-Cola che cerca un nuovo volano di crescita nella ristorazione veloce e nella distribuzione diretta di prodotti collegati.
Insomma i grandi produttori cercano, ormai da più di un decennio, nuove fonti di crescita in settori di nicchia salutistici o di servizio (unica eccezione: Ferrero, che in controtendenza sta investendo in settori del cioccolato non salutistici).
Prima stesura: 29 Agosto 2018
p.s.: le quote di mercato nelle acque minerali nel mondo sono
Danone 7,6%
Nestlè 6,9%
Coca-Cola 5,5%
Pepsico 3,2%
China Res. Enterprise 1,5%