"Le ossa dei Caprotti"

Tra Garibaldi, la Cia ed Esselunga, il racconto ben documentato della famiglia che ha rivoluzionato per sempre le abitudini degli italiani. Edito da Feltrinelli, 2023.

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I Caprotti e gli “Anni di piombo” (1960 – 1980): Renato Vallanzasca

Il buio periodo delle contestazioni e delle bande armate, fra gli anni ’60 e gli anni ’80, s’interseca senza soluzione di continuità con quella che viene poi chiamata (dal titolo di un film che peraltro è un fiasco al botteghino), la “Milano nera”, una città cattiva e crudele, spesso violenta sino all’omicidio. In questo periodo, i supermercati sono tra i bersagli preferiti di furti e rapine perché di facile accesso e sempre ricchi di contante, banche a cielo aperto, si potrebbe dire: l’Esselunga ormai ha tanti negozi, non solo a Milano, e ogni sera chiamano papà per comunicargli gli incassi della giornata e le rapine avvenute

I Caprotti e gli “Anni di piombo” (1960 – 1980)

Ricordo un compleanno mentre sotto casa, in via del Lauro, nel fumo e nell’odore dei fumogeni si affrontano manifestanti e polizia. Oppure ricordo le biglie d’acciaio e i bulloni lanciati contro l’entrata della nostra scuola, il Leone XIII, gestita dai Gesuiti e all’epoca considerata di destra. (…)”. Proprio a scuola un giorno una misteriosa telefonata vorrebbe chiamarmi fuori dalla classe, ma per fortuna non abbocco. Non oso pensare a che sarebbe successo se l’avessi fatto

Gli amici dei Caprotti: Andrea Solbiati, il gentleman dello sport

Andrea Solbiati (1928 – 2014), erede di un’altra dinastia tessile lombarda, grande tennista e appassionatissimo di calcio, di profonda fede milanista, fu colui che mi fece conoscere i miei idoli di bambino, a cominciare da Gianni Rivera. Alla fine degli anni ’80, con Federico Castelbarco Albani, fondò la squadra di calcio del “Clubino”, in cui ho giocato per più di 10 anni . Conservo ancora oggi dei libri sul calcio che mi ha donato Andrea, e che mi sono particolarmente cari, come lo fu – e lo è ancora – lui.

Gli amici dei Caprotti: Dado Ulrich, il gentleman dell’Opera

Di grande spirito ironico, era amico da sempre, fin dagli anni della giovinezza, sia di mia madre Giorgina [Venosta] sia di mio zio Claudio [Caprotti] , in una foto Dado compare con la mia altrettanto giovanissima mamma a un ballo in costume a casa Venosta nel 1954

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Storia

Giuseppe Caprotti si laurea nel 1986 in Storia Contemporanea alla Sorbona di Parigi e la sua tesi sulla situazione politica, economica e storica in Alto Adige viene tradotta e pubblicata in 3 edizioni presso Franco Angeli Editore.

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Marketing

Giuseppe Caprotti ha operato nella GD per più di 30 anni come manager, imprenditore e consulente. Nel suo campo è stato un precursore. Basti pensare, ad esempio, alle carte fedeltà, al biologico, al primo bilancio sociale (nel 2003) e all’e-commerce.

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Ambiente, Sociale e Cultura

Giuseppe Caprotti è presidente della Fondazione Guido Venosta, promotrice di progetti per il sociale, la salute e la cultura. In tutta la sua carriera ha avuto a cuore i temi di tutela dell’ambiente.