Prima stesura : 13 giugno 2019. Aggiornato il 16 Luglio 2020. Sopra un campo coltivato ad Albiate (MB).
In Francia esiste un Osservatorio della formazione dei prezzi e dei margini dei prodotti alimentari.
Ogni anno questo organismo effettua una rilevazione sulle varie filiere e rimette un rapporto al Parlamento.
Secondo questo Osservatorio l’anno scorso (2018) i prezzi dei prodotti alimentari sugli scaffali è aumentato del 2%.
L’analisi nei freschissimi viene approfondita settore per settore,
E si scopre così che nel prosciutto – ad esempio – gli allevatori hanno visto fondere il loro margine che è passato dal 34% al 26% ma il margine dei mattatoi è passato dal 9,7% al 13%,
Il margine dell’industria dei salumi è passato dal 17,5% al 19,3% mentre quello della grande distribuzione è passato dal 38,7% al 41,3%.
Guardando tutti i freschissimi il margine lordo nella grande distribuzione è passato dal 29,7% al 29,4% ma il margine netto dall’1,7% all’1,2%.
L’obiettivo di questo osservatorio è quello di monitorare la filiera dei freschi e tutelate gli agricoltori.
L’Osservatorio è nato nel 2011, il metodo è quello della contabilità industriale (anche se per la GD – per la verità – non ci si è ancora arrivati, probabilmente perchè le insegne non vogliono rivelare i loro dati)
Visto lo stato disastroso della nostra agricoltura – dove ogni giorno chiudono 60 imprese – non sarebbe opportuno istituirlo anche in Italia?
L’argomento – che io ho trattato nel 2019 – mi sembra molto attuale anche adesso, nel nostro Paese, durante il coronavirus: i prezzi, in Italia, rischiano di lievitare senza controllo alcuno. E nelle pieghe di un “sistema” poco efficiente possono agire associazioni ed enti che possono cercare di strumentalizzare la situazione, come è avvenuto con il Codacons.
Nota bene che l’Istat rileva i prezzi da codice a barre solo dal 2018 e non si parla dei freschi e Nielsen e IRI non hanno dati sulla frutta e verdura, che io sappia.
Leggi in proposito : Il futuro della filiera agroalimentare italiana va costruito insieme. Con Mario Gasbarrino
Dallo schema sotto, pubblicato il 15 luglio 2020, dal Corriere della sera si evince che le ditte individuali agricole calano più di qualsiasi altro tipo di impresa (-19,5% contro il -6,8% generale).
Un’ecatombe.



