Questa estate mi è stato recapitato questo opuscolo, redatto dal Comune di Albiate
A un certo punto nell’opuscolo si parla di “Frammenti di storia albiatese”…
e riferendosi a Esselunga e alla famiglia Caprotti si accenna, tra una farmacia e un’antica osteria, a Bernardo Caprotti, fondatore di Esselunga…
Premesso che i Caprotti ” che hanno saputo gettare lo sguardo oltre i confini del loro paese” erano già esistiti nell’800, ai tempi della Manifattura Caprotti, con Carlo e Bernardo 2 (mio bisnonno, foto sotto), che si erano stabiliti rispettivamente a Bergamo (dove esiste ancora una Villa Caprotti) e in Val Camonica, v. in proposito: I Caprotti
forse la Storia è un pò diversa:
Bernardo Caprotti, in Falce e Carrello, a pagina 50 e 51, parla dei fondatori di Esselunga in questi termini:
Nel 1957 si presentò un’opportunità che, qualche anno dopo, avrebbe cambiato la mia vita. Il merito fù di Marco Brunelli, scaltro uomo d’affari, poi mio avversario. Mio fratello Guido e Brunelli, a Saint Moritz per il weekend, avevano sentito casualmente, nei saloni dell’hotel Palace, i due fratelli Brustio (entrambi al top della Rinascente, Micio Borletti essendone presidente) discutere del fatto che certi americani avevano loro proposto di entrare in società con Nelson Rockeffeller per aprire supermercati in Italia. Naturalmente, loro – erano la Rinascente! – volevano avere la maggioranza…
Ci sostituimmo alla Rinascente accettando d’essere in minoranza. Brunelli mise assieme i Caprotti….col 18%, i Crespi, proprietari del Corriere della Sera, col 16%, se stesso col 10%; inoltre la principessa Laetitia Boncompagni Pecci Blunt, cara amica di Nelson Rockefeller, e l’amministratore dei Crespi, Franco Bertolini, con partecipazioni minori.
Nelson Rockefeller
Avendo appurato che Bernardo Caprotti non è l’unico fondatore della famiglia Caprotti, vediamo di capire, una volta per tutte, chi ha partecipato alla fondazione
Bernardo Caprotti il 19 giugno 2013, ha dichiarato in un documento presente nel mio archivio:
alla fondazione, nella primavera del 1957, della Supermarkets italiani (ora Esselunga s.p.a.): Claudio era minorenne, io e Guido partecipammo alla compagine sociale con il 18%, il 9% ciascuno, e al compimento della maggiore età di Claudio gli passammo il 3% delle azioni, sia io che mio fratello Guido..
Claudio Caprotti aggiunge in una mail indirizzatami il 19 agosto 2014:
mio padre morendo mi aveva lasciato una grande fortuna (un miliardo di lire del 1952 (!) in titoli della borsa italiana).
Quella fortuna, nel frattempo cresciuta, io l’ho impiegata tutta nel 1961 per comperare la mia parte di Supermarkets Italiani (oggi Esselunga)…
fui insistemente pregato di partecipare perchè senza di me (e la tua nonna) i cinque milioni di dollari necessari per l’acquisto non si mettevano insieme.”
Da sinistra a destra nella foto : Guido Caprotti, Claudio Caprotti e Giuseppe Caprotti, nel 1966 a Forte dei Marmi.
Guido Caprotti, con Marco Brunelli , il suo amico fraterno di sempre , fondò anche la GS (*), nel lontano 1961
(*) il supermercati GS oggi appartengono al gruppo Carrefour
Attribuire la fondazione di Esselunga al solo Bernardo non ha quindi senso ma questa “storia di paese” mi ha dato lo spunto per chiarire l’accaduto, tra il 1957 e il 1961 , e la possibilità di affermare che:
Bernardo Caprotti non sarebbe dov’è ora senza l’aiuto della sua famiglia, inclusi i due figli (Giuseppe e Violetta Caprotti).
Per fortuna su Wikipedia la pagina di Esselunga rende onore e dignità ai fratelli di Bernardo.
Come Zuckerberg è stato obbligato a fare dopo le dispute con i suoi ex soci, che sono citati tra i “founders” di Facebook , Guido e Claudio sono citati come soci fondatori…
Sotto “Gloria Victis” (gloria ai vinti), statua commemorativa di Merciè per i soldati francesi sconfitti dai tedeschi, nel 1870.
Gloria Victis era un motto romano che faceva da contraltare al Vae Victis (guai ai vinti) di Brenno, capo dei Galli Senoni che li sconfissero e occuparono Roma nel 390 a.c.
I vinti, coloro i quali avrebbero potuto ricevere un pò di gloria dalla Storia di Esselunga, sono Marianne, Guido e Claudio Caprotti, nel tempo estromessi da Bernardo Caprotti dalle aziende di famiglia (Esselunga e Manifattura Caprotti).
Albiate il 10 settembre 2014
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