Redatto il 29 gennaio 2013, aggiornato il 26 dicembre 2022
Aldo Bassetti, secondo marito di mia madre, Giorgina Venosta, è mancato il 10 dicembre 2022.
Così ricordava i nostri incontri professionali, pieni di stima reciproca, a prescindere dai legami famigliari.
Si chiude tristemente un’epoca, anche perchè Aldo era consigliere della Fondazione Guido Venosta e io ero socio de Gli Amici di Brera.
Ci mancheranno le sue passioni per il business e per l’arte.
“Ho dei ricordi molto precisi di alcune esperienze professionali di Giuseppe Caprotti che desidero ricordare.
La prima volta ero a Chicago nell’Agosto del 1989 quando Caprotti stava facendo uno stage professionale presso il gruppo americano di grande distribuzione Dominick’s ed ebbi modo di incontrarlo. I racconti delle sue esperienze in quel gruppo erano sempre molto appropriati ed avevano soprattutto una visione interessante e non banale. Infatti da quei modelli e/o sistemi organizzativi Caprotti prendeva spunti per approfondire un tema che già allora egli si poneva e cioè quella del rapporto tra fornitore e catena di acquisto: già allora ricordo quanto egli fosse fortemente orientato a pensare che quel rapporto non si dovesse limitare ad una esclusiva trattativa commerciale ma dovesse invece implicare una aperta e corretta sorta di collaborazione tra aziende fornitrici e l’acquirente Grande Distribuzione.
Un altro ricordo è strettamente legato ad un dibattito che Caprotti ebbe di fronte all’intero Consiglio Direttivo di Centromarca.
Centromarca era ed è tuttora l’Associazione delle Industrie di Marca, legata a Confindustria. Ne fanno parte società produttrici di prodotti di marca e di largo consumo e quindi il loro rapporto con la Grande Distribuzione è assolutamente fisiologico.
A quel tempo facevo parte del Consiglio di Centromarca in qualità di Presidente dell’industria Carlsberg Italia ma anche in qualità di Presidente di United Breweries of Europe (Associazione dei Birrai Europei).
Al Presidente Ernesto Illy di Centromarca si affiancavano nel Consiglio i nomi più noti delle Industrie di marca operanti in Italia (da Procter and Gamble a Unilever, da Barilla a Lavazza, da Zucchi a Gancia, da Coca Cola a Campari, da Carlsberg a Heineken , da Ferrero a L’Orèal), tutti quanti grandi estimatori dell’allora Direttore Generale Dott. Luigi Bordoni ed oggi ottimo Presidente.
L’incontro di Giuseppe Caprotti con l’intero Consiglio di Centromarca avvenne su precisa richiesta di Centromarca. Durante quell’incontro la discussione fu vivace ma sempre mantenuta ad un livello di grande rigore e qualità.
Furono presi in seria considerazione diversi argomenti:
l
a necessità che: i rapporti tra Marche e Grande Distribuzione fossero sempre attivi,
che le condizioni di pagamento
venissero rigorosamente rispettate,
- che le politiche di prezzo fossero tali da non compromettere il parallelo rapporto che le industrie di marca avevano verso i loro clienti tradizionali
- e soprattutto fosse confermato il principio: il prezzo sugli scaffali di un prodotto di marca ha un valore simbolico al quale non è possibile rinunciare.
La serietà degli argomenti esposti da Caprotti ed il rispetto da Lui dimostrato per le opinioni sollevate dai presenti nei diversi loro interventi diedero a tutti i presenti la certezza che con la Esselunga una soluzione concordata e di lungo periodo si sarebbe potuta trovare.
Al termine della riunione quando Caprotti se ne andò unanimi furono i commenti favorevoli e positivi i riconoscimenti per la qualità di manager e per la chiarezza di idee da Lui espresse:
tutto ciò confermò il convincimento dell’esistenza di concrete basi per lo sviluppo dei futuri rapporti con Esselunga”.
Aldo Bassetti
Ovviamente conservo questa lettera nei miei archivi.
Contestualizzazione degli incontri in CENTROMARCA, aderente a Confindustria, a cui fa riferimento Aldo Bassetti:
Ho iniziato a parteciparvi nel 1997, visto che sono diventato Direttore Commerciale di Esselunga a fine 1996.
Si trattava di incontri che avvenivano ogni autunno, prima delle contrattazioni annuali GD- IDM (industria di Marca).
Nel 2003, il presidente di Centromarca Ernesto Illy, ha sollecitato Esselunga, interlocutore privilegiato, a partecipare a più incontri (2 aprile, 27 giugno, 1° ottobre, 3 e 11 novembre) con il Consiglio Direttivo di Centromarca al fine di trovare soluzioni comuni per tentare di ridurre le tensioni tra GD e IDM.
Questi conflitti, esplosi tempo addietro, vedi ad esempio l’allegato seguente, rischiavano di riproporsi violentemente.
In proposito v. anche Esselunga contro Coca- Cola
Dopo un pranzo al Savini con Illy e Bordoni, dove era presente anche mio padre, Bernardo Caprotti, ho rappresentato Esselunga in questi incontri.
Ero coadiuvato dal direttore commerciale di Esselunga Gaetano Puglisi (e, alcune volte, con i colleghi di Selex, rappresentanti la centrale d’acquisti ESD).
Aldo Bassetti era uno dei rappresentanti di Centromarca in questi incontri privilegiati.
I concetti espressi in questi incontri furono che:
1- si potevano ridurre gli sprechi (ovverossia i contributi impropri dell’IDM alla GD,v. indagine dell’Antitrust del 2011 sui contributi erogati alla GD senza reali contropartite, favorendo i distributori che davano vere contropartite)
2- si doveva scongiurare il “circolo vizioso” , espressione di Giuseppe, sintetizzato da :
+ promozioni (richieste dalla GD e proposte dall’IDM)
= + aumenti di listini (imposti dall’IDM, anche per poter anticipare le future richieste della GD..)
= + aumenti di prezzo al pubblico (inevitabili, visti gli incrementi di listino)
= – margini (viste le forti tensioni concorrenziali tra catene della GD)
= + richieste di fondi promozionali (da GD all’ IDM, per compensare le perdite di margine) e così via.
La chart seguente riassume bene i concetti esposti qui sopra e venne presentata da Giuseppe Caprotti in vari incontri con il Consiglio Direttivo di Centromarca.
Vale la pena di ricordare anche lo “stato dell’arte” assai critico dei pagamenti della GD verso l’IDM, v. sotto
N.b.: i tempi di pagamento di Esselunga erano inferiori a quelli di ESD
Il nuovo circolo virtuoso, improntato su rapporti sani tra GD e IDM, avrebbe dovuto far incrementare fondi per la ricerca e “vero marketing” (tra IDM e GD).
Negli ultimi anni lo stato dei rapporti conflittuali tra GD e IDM è nettamente peggiorato ed è stato regolamentato dal “decreto liberalizzazioni” del governo Monti , all’articolo 62.
che ha obbligato fornitori e distribuzione ad accordi scritti e la GD a tempi di pagamento determinati (30 o 60 giorni a seconda se gli articoli sono deperibili o non) .
Probabilmente , con un po’ di lungimiranza, questo finale che sta causando grandi problemi soprattutto di liquidità sia alla GD che all’IDM, avrebbe potuto essere evitato.
Sarebbe bastato cercare di innescare il circolo virtuoso propugnato da Illy e da Esselunga, premiando solo chi , a fronte di contributi promozionali e di marketing avesse dato solide contropartite, in termini di crescita delle vendite e di pagamenti certi.
Così, purtroppo, duole constatarlo, non è stato.
La situazione delle pratiche sleali, quasi 10 anni dopo, nel 2022, non è ancora risolta.
Per ulteriori approfondimenti sui passati rapporti GDO e IDM leggi anche : Gli inquinanti alimentari e la salute,, Il signor Esselunga e il mistero dei prezzi Dai supermercati ai superstore 3.
Leggi anche : Eugenio Scalfari, grande amico di Aldo Bassetti e Giorgina Venosta



