Prima stesura : 4 Maggio 2019 . Aggiornato il 21 Maggio 2019.
Pochi lo sanno ma Auchan è stata alleata – seppur di pochi mesi – di Esselunga nella centrale di acquisti Sedd , acronimo di Sainsbury’s, Esselunga, Delhaize e Docks de France, quando Auchan acquistò quest’ultima, nel 1996.
Con Auchan ci furono diversi contatti poco produttivi ( con parecchia supponenza da parte dei francesi..) e, la “nostra” centrale – la Sedd che aveva preso forma nel lontano 1987 – dovette mutare il nome in Sed.
Senza l’ultima d di Docks de France, che era diventata di una Auchan che non volle neanche capire quali fossero le intenzioni dei possibili alleati, i quali vennero fatti venire fino a Lille, nel nord della Francia, per farsi dire che i Mulliez “non erano interessati”.
Era il 1997 ma i ricordi più vividi dell’epoca risalgono all’impostazione “alla francese” dei primi ipermercati Auchan aperti in Italia dal 1989 in poi.
Sugli scaffali di questi punti di vendita c’erano le bandes dessinées (i fumetti che si vendono molto poco in Italia..), molti tipi di camembert e brie (che da noi si vendevano solo in centro a Milano) e vini francesi a go go (poco “alla moda” in Italia , all’epoca).
In Auchan probabilmente solo in parte, visto che – lavorando per Bain, nel 2005 – ricordo ancora tantissime referenze di formaggi francesi in quelli che avrebbero dovuto essere dei discount (*), i Simply Market.
Questa forte presenza francese mi lasciò perplesso poichè i discount di solito devono avere poche referenze, dando quindi più spazio a prodotti locali (es.: grana padano o altri formaggi italiani ad alta rotazione).
Più tardi li ho rivisitati traendone sempre un’impressione di grande confusione.
Come vedremo questi ricordi avranno un peso nell’ analisi dell’attuale crisi profonda di Auchan.
(*) poi trasformati in supermercati. In Francia, dal 2017, si chiamano Auchan Supermarchés.

Che le cose andassero male per Auchan era cosa nota:
Auchan, in Italia, perde tantissimi soldi da tempo.
Nel 2017, a livello mondiale, c’era stata la rimozione del suo presidente Vianney Mulliez (parente di Gérard Mulliez, il fondatore di Auchan) che adesso gestisce la parte immobiliare del gruppo.
Se si leggono gli attuali comunicati di Auchan Retail si “scopre” che in Italia Auchan ha chiuso 23 negozi (tra i quali 2 ipermercati) e ,a livello globale, ha perso 997 mio. di € nel 2018.
La crisi però è più profonda, non colpisce solo supermercati e ipermercati:
il gruppo è presente anche nel mondo dello sport , con Decathlon – fondata da Michel Leclercq, che avevo conosciuto ai tempi – che ha segnato un – 5% nelle vendite in Francia nel 2018 e il cui leader Mathieu Leclercq , figlio di Michel, è stato rimosso.
C’è poi tutta la galassia del tessile con Happychic (insegne : Jules, Brico, Bizzbee, La Gentle, Factory, Pimkie, Rougegorge, Graine de Malice, Orsay..) che sta chiudendo 88 negozi, licenziando 466 persone su 3’191 dipendenti. Pimkie, nel 2018, ha chiuso 37 negozi.
Anche qui il direttore generale (Gauthier Watrelot) è stato licenziato.
Delle divisioni o aziende riguardanti l’elettronica (Boulanger, Electro Depot) , il fai da te (Leroy Merlin, Bricoman, Weldom), la cura dell’auto (Norauto) o ristorazione rapida ( Flunch) si sa poco ma il loro peso, all’interno del gruppo, non dovrebbe essere “strategico” (nel senso che il loro andamento se fosse negativo non minaccerebbe la sopravvivenza del gruppo).
Uno dei problemi sembra essere la quantità di persone appartenenti alla famiglia presenti nel gruppo che non è quotato ed è in mano alla famiglia fondatrice che ha costituito , tempo fà, l’Associazione familiare Mulliez (AFM) , per cercare di mantenerne il controllo diretto.
Rispetto a quando ne parlavo,nel 2014, il numero di cugini (Mulliez e non), che vogliono spartirsi le poltrone e/o ricevere dividendi, sono aumentati :
da 600 sono passati a 700 !.
Sotto: Gérard Mulliez, con la cravatta rossa, a sinistra per chi legge, qualche anno fà.

Per cercare di far uscire il gruppo dalle secche,è stato licenziato, dalla sera alla mattina (*) il direttore generale di Auchan Retail Wilhelm Hubner, rimpiazzato da Edgar Bonte, nipote di Gèrard Mulliez.
Bonte (nella foto sotto) occupa sia la presidenza che la direzione generale. Non era così fino ad oggi.
E questa direzione unica potrebbe essere un vantaggio vista l’enorme complessità di un gruppo che – nella distribuzione alimentare – deve affrontare mercati diversissimi in 18 paesi, in molteplici formati (ipermercati, supermercati, superette, drive..), con il coinvolgimento di più di 350’000 dipendenti.
(*) il fatto ha messo in allarme- tra i tanti -anche l’alleato cinese di Auchan, Alibaba.

Per concludere parafraserei Dominique Schelcher , presidente di Système U – concorrente di Auchan – che segnala su Linkedin come la sua rete continui a crescere perchè ha saputo affrontare due temi fondamentali:
- il consumo di prodotti alimentari è sempre più frammentato tra specialisti, grandi superfici e il web (con Amazon in primis).
- gli ipermercati sono da reinventare (e in Auchan , nella rete di punti di vendita, gli iper esprimono ancora l’80% del fatturato)
Système U (come Conad in Italia) non è un’azienda unica ma una rete di distributori- proprietari dei propri punti di vendita collegati commercialmente con le piccole medie imprese francesi (Système U è presente solo in Francia) e attentissimi ai desiderata dei clienti, con un servizio “dal volto umano”.
Il loro “segreto” è tutto lì, tanto che lo stesso Schelcher è proprietario e gestore di un supermercato.
E aggiungo : forse un approccio più locale, con dei manager scelti nei paesi di origine per le loro competenze e l’esperienza sul campo, potrebbe giovare al gruppo.
Ciò- a questo punto – non riguarda ovviamente più l’Italia poichè Conad ha rilevato i negozi di Auchan come si subodorava da tempo.
Per capire meglio la crisi di Auchan consiglio di leggere e guardare le foto di “Dove vanno i prodotti a marchio privato”.
Lì si capisce la politica passata di Auchan, prima della chiusura dell’ ecomostro Auchan di Cinisello Balsamo.
p.s. Edgar Bonte, il capo attuale di Auchan, sembra dare tutte le colpe alla crisi del 2011 (vedi comunicato sotto). Forse ammettere i propri sbagli è troppo difficile, ora.
Leggi l’ultimo aggiornamento sulla vicenda in : Conad : Clorinda Esposito sulla chiusura della sede di Auchan a Rozzano, con la partecipazione involontaria di Nanni Moretti ma anche : Dove vanno i prodotti a marchio privato? (con la disamina dei “disastri” della politica commerciale di Auchan)
Grazie a Matteo Cimenti



