Sopra l’etichetta per un tessuto di Benigno Crespi che da lì a poco diventerà proprietario del Corriere della Sera.
Entrambe le famiglie provenivano dalla produzione tessile (cotone) e furono poi coinvolte nella fondazione della Supermarkets Italiani (oggi Esselunga).
Mario e Vittorio Crespi, Bernardo , Guido e Claudio Caprotti con Marco Brunelli, furono i principali soci di minoranza della Ibec (International Basic Company, fondata nel 1946) di Nelson Rockefeller che ne deteneva i 51% e che insegnò agli italiani cosa fosse e come si gestisse un supermercato.
Sotto, da sinistra a destra : Ferdinando Schiavoni, il senatore Mario Crespi, zio di Giulia Maria Crespi, e Bernardo Caprotti all’apertura del punto di vendita di Viale Regina Giovanna, il 27 Novembre 1957.

Molti anni dopo Esselunga , su iniziativa di Bernardo Caprotti, contribuì al restauro della Torre di Velate voluta dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) fondato e presieduto da Giulia Maria Crespi.
Negli anni ’90, quando i diedi la possibilità ai clienti di Esselunga di devolvere punti Fidaty ad associazioni, Onlus, etc feci svariate operazioni a favore del FAI.
Nei primi anni 2000 , sollecitato da Aldo Paravicini Crespi , figlio di Giulia Maria, introdussi, con Umberto Bertaccini, i prodotti delle Cascine Orsine in Esselunga.
Sotto: Aldo e Giulia Maria.
Mia madre era amica di Giulia Maria che, andavamo a trovare alla Zelata, a Bereguardo (PV), a fine anni ’60, inizi anni ’70.
Ricordo inoltre, nei primi anni 2000, un bel pranzo in Corso Venezia, per festeggiare la partnership Esselunga – FAI, invitato da Giulia Maria.
Parlammo di valori comuni.

Ma ci sono stati anche dei rapporti personali importanti: nel 2006 io ero già stato esautorato dal mio incarico di amministratore delegato di Esselunga ma ho continuato a sostenere il FAI, come si vede da questa lettera di Giulia Maria al sottoscritto.

Consiglio a tutti la visita di Crespi d’Adda (patrimonio dell’ UNESCO) e ai beni restaurati e custoditi egregiamente dal FAI.
Al di là delle origini industriali “comuni”, delle attività nella distribuzione (i Crespi sono azionisti in Ekor- Naturasì) e del biologico, penso che quel che ha accomunato le due famiglie siano la passione per la difesa dell’ambiente e della bellezza del patrimonio italiano.
Michele Salvati : (Giulia Maria Crespi) “… ci lascia una grande consapevolezza dell’importanza delle questioni connesse al’agricoltura e all’ambiente” (Corriere della Sera 21 Luglio 2020).
Sotto : due immagini dell’archivio della Manifattura Caprotti, ad Albiate. In quella a sinistra si nota la mano di Max Huber.
In entrambe c’è molta autoironia.



