Questo pezzo è il seguito di Esselunga nella Centrale di acquisti ESD, punto 2°: i listini dei fornitori
A giugno 2001 iniziava a prender corpo la Centrale d’acquisti ESD, con una lettera d’intenti ed un programma comune,
A luglio 2001 , a seguito di un incontro tra il direttore commerciale di Esselunga, dottor Gaetano Puglisi e il dottor Ambrogio Brunati, direttore commerciale di Selex si chiariva il modo di agire della Centrale: veniva considerata la trattativa con 330 fornitori per un fatturato complessivo d’acquisto al costo (anno 2000) al netto iva stimabile all’epoca in 4,7 miliardi di €.
Il lavoro di negoziazione con i fornitori andrà poi gestito da 10 Commissioni Commerciali, coordinate da un Comitato Commerciale.
Brunati e Puglisi indirizzavano il loro documento al ragionier Riccardo Francioni, futuro primo consigliere delegato di ESD e al sottoscritto, futuro primo presidente di ESD.
interessante la richiesta del contributo sede, per coprire i costi perchè se il Comitato commerciale e le Commissioni erano formate da funzionari di Esselunga e di Selex, la sede di ESD aveva comunque 5 dipendenti.
La centrale europea a cui si fa riferimento è EMD
Come si vede qui sotto Esselunga aveva un peso sui fornitori trattati del 42,79% mentre Selex pesava il restante 57,21 %
Mononegoziazioni (FORNITORI CON ACCORDI UNICI DI GRUPPO, vedi sotto) = i contratti annuali con i fornitori si negoziavano solo in ESD.
Si trattava dei fornitori più importanti, come Barilla, Ferrero, Sagit (surgelati e gelati), etc.
PS: si nota la quasi totale mancanza del fatturato di Coca Cola nella lista allegata, v. in proposito Esselunga contro Coca-Cola)
Gli accordi in doppia negoziazione riguardavano fornitori storici di Selex o di Esselunga.
Doppia negoziazione significava : negoziazione in ESD e in Selex e/o in Esselunga.
I fatturati di alcuni fornitori storici di Esselunga come Ferrarini (prosciutto cotto) o Cavicchioli (lambrusco) sono stati da me evidenziati .
Selex ha sempre avuto una quota di mercato superiore a quella di Esselunga ma in alcuni casi si vede che esistevano fornitori privilegiati, che avevano fatturati più alti con Esselunga che con Selex (es.: Bauli 10 mio. di € con Selex e 15 mio. con Esselunga, etc)
Di seguito troverete le prime due pagine dello Statuto che fanno capire :
1) il significato del nome ESD (poi modificato in Efficienza e Servizi per la Distribuzione, con l’arrivo di nuovi soci)
2) l’obiettivo principale della Centrale (art. 1)
Ancor prima di aver varato tutti i documenti costitutivi definitivi, ESD riceveva la richiesta di adesione dal gruppo Agorà Network, composto dai distributori italiani Sogegross (Genova), Iperal (Sondrio) e Poli (Trento)
Questa adesione rafforzava la Centrale , la quale vantava adesso una previsione di fatturato alla vendita ( da non confondere con il costo all’acquisto , v. supra documento Brunati – Puglisi) 2001 di 9,5 miliardi di €
I punti di debolezza erano invece evidenziati:
1) dal dottor Matteo Cimenti, nostro legale interno, nel documento di seguito (punto c).
In effetti i nostri alleati di Selex non disponevano di una rete di ispettori sempre presente ed efficiente come quella di Esselunga: gli ispettori della medesima erano addetti – tra le tante cose- al controllo del corretto stockaggio della merce e al controllo del rispetto degli impegni promozionali e di marketing presi con i fornitori
2) dall’articolo 11 del regolamento che, di fatto, permetteva ai piccoli soci di Selex di rinegoziare le condizioni dei fornitori a livello locale.
L’assetto finale di ESD prendeva forma a dicembre 2001 con la firma dei mandati commerciali e la sottoscrizione del regolamento
Le persone che avevano un peso ufficiale nella Centrale sono ben indicate nel riquadro dell’ articolo seguente.
C’erano poi i dott. Puglisi e Brunati e i vari dir. comm. delle 25 aziende aderenti ad ESD, che facevano parte del Comitato Commerciale.
L’avventura di ESD fu molto proficua: Esselunga nella Centrale ESD, punto 4°: lo sviluppo e i risultati
Per capire le logiche relative all’ottenimento dei contributi promozionali, vi consiglio di far riferimento anche all’articolo Esselunga contro Coca- Cola
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