Fine anni ’90, inizi anni 2000 mio padre meditava di chiudere i negozi più piccoli, i supermercati che avevano fatto la fortuna dell’ Esselunga negli anni ’60, ’70 e ’80.
Voleva puntare tutto sullo sviluppo dei superstore a insegna Esselunga.
Io gli dissi: “facciamo dei negozi adatti alle varie zone dove vogliamo svilupparci. Se – ad esempio – andiamo a Volterra (era una delle possibili cittadine dove insediarsi) perchè non lo facciamo con un piccolo supermercato invece che con un superstore (da 2500- 4000 mq. di vendita)” ?
Anche perchè in Esselunga i negozi con una metratura media erano i più redditizi in assoluto.
Ricordo che, per convincerlo, gli feci vedere il conto economico del supermercato Esselunga di Sesto San Giovanni (1’500 mq.) che era quello che guadagnava di più in tutta la catena.
Il risultato fù che lui andò su tutte le furie! Non lo persuasi, quindi , nonostante nei primi anni 2000, il signor Marino Fineschi ed io, avessimo ristrutturato alcuni punti di vendita , trasformandoli in superette. Si chiamavano “Esselunga Sottocasa” e questi funzionassero bene.
Poi venni allontanato in malo modo da Esselunga e Bernardo Caprotti proseguì la sua strada, facendo solo superstore (1).
Io avevo “importato” il modello dei superstore dagli USA, dalla Dominick’s di Chicago, ma questi “bestioni” avevano un grande difetto (2) , oltre al costo molto alto, alle difficoltà nel reperire aree immense – soprattutto in centro città – e ai relativi permessi :
il 50% della loro superficie conteneva non food!
Un settore che non è più molto “alla moda” in grande distribuzione, ora, ai tempi del Black Friday.
E allora pare che Esselunga , conscia della situazione, torni alle superfici più piccole.
Ci sarebbero varie aperture previste, anche a Milano (3) , dove – negli anni – la piazza era stata lasciata soprattutto allo sviluppo di Carrefour.
Si tratterebbe di superette, con bar e area click and collect (e-commerce).
Forse questi punti di vendita non si chiameranno Esselunga Sottocasa (4) ma non posso esimermi dal sorridere di questa iniziativa che permette finalmente all’azienda di coprire anche i centri delle città (soprattutto di Milano, oltre alle periferie, con i superstore).
(1) con i quali, comunque, Esselunga è passata da una quota di mercato dell’8,9% nel 2010 all11,8% del 2018 IRI e Top Trade)
(3) la superette di Milano dovrebbe essere molto simile ad Amazon Go.
Come confermato da Retailwatch e da una mia visita , fatta prima dell’apertura.
A Brescia si tratta di un superstore, aperto oggi (27 Novembre 2019).
(4) il logo era stato “tirato fuori dal cilindro” da Bernardo Caprotti e vi aveva collaborato l’agenzia Armando Testa.
N. B. : La Esse aggiunge “di Esselunga” all’insegna
Inizio stesura : 25/11/2019. Ultimo aggiornamento : 20 giugno 2021

Sotto : una mia comunicazione in merito, nel 2001 a Bernardo Caprotti, Paolo De Gennis, Giovanni Maggioni e Renzo Fossati:
l’attuale assortimento dei negozi piccoli ha un livello di servizio altissimo.
Solo la vendita via internet, se pur parzialmente… potrebbe eventualmente rimpiazzare questi contenuti…
Detto ciò negozi “sotto casa, con un assortimento diverso potrebbero essere interessanti in un’ottica di negozi nuovi….”
Giuseppe Caprotti
31 gennaio 2001



