INTRODUZIONE:
Sulla cover puoi leggere: “Ti amo Italia”. Il lato oscuro delle nocciole di Ferrero ma anche anche Ferrero : in prima pagina del Financial Times per il problema dell’allevamento intensivo delle nocciole (24 agosto 2021). A riprova che il problema della sostenibilità di Ferrero non riguarda solo l’Africa o l’Asia ma anche il nostro paese. Anche perchè, secondo me, la politica sviluppata da Ferrero ,nelle nocciole in Piemonte, non è sostenibile per gli agricoltori e non valorizza il prodotto italiano.
ARTICOLO:
A marzo 2021 scrivevo Ferrero spinge sul cacao tracciato per garantire la sostenibilità delle filiere?
Nel pezzo si legge che si tratta di : “… Un progetto da otto milioni, della durata di cinque anni, per azioni di sensibilizzazione contro il lavoro minorile nei campi. Protagonisti sono Ferrero e Save the Children, che hanno rinnovato la loro collaborazione a favore delle comunità del cacao. Il tema della sostenibilità rappresenta un driver nella politica di responsabilità sociale d’impresa per il gigante di Alba, che si è dato obiettivi ambiziosi in tema di gestione e tracciabilità nell’approvvigionamento delle materie prime come il cacao, le nocciole, lo zucchero, l’olio di palma…”.
E il mio commento, in quel momento, è stato : ”sensibilizzazione” … cosa significa?
Più recentemente, a luglio 2021, leggo che Ferrero “ha raggiunto l’obiettivo di approvigionarsi di fave di cacao 100% sostenibili certificate attraverso standard gestititi in modo indipendente”.
Ferrero aggiunge – vedi articolo sotto – che : “una delle leve per raggiungere quel target sarà la tecnologia che oggi già ci consente un approvvigionamento “responsabile” per esempio del cacao grazie alla partnership con Airbus e Sterling per mappare con i satelliti il comportamento dei fornitori anche in paesi lontani”.
Un pò pochino visto quanto già scritto in Il lavoro minorile nell’industria dell’olio di palma. A proposito di Nestlè, Unilever, Kellog’s, Pepsi co e Ferrero : 1,5 milioni di ragazzini che lavorano nelle piantagioni, in Indonesia e Malesia.
Neanche un accenno, poi, al lavoro minorile per la raccolta delle nocciole, in Turchia.
Ma Ferrero sembra molto convinta della sua “svolta green”.

CONCLUSIONE :
Forse chissà che non abbia ragione Luigi Rubinelli che afferma che “la Responsabilità sociale, … è un po’ una palude per molte aziende”.
O può darsi che Ferrero debba semplicemente spiegare un pò meglio ed approfonditamente quello che fa.
Oltre che in Africa, anche in Asia. E in Italia.
Questa, per chi “legge sempre male o a metà”, non è certo una colpa di Ferrero, per carità.
Ma se i Bilanci sociali o di sostenibilità sono una “bella cosa” la gente comune non li riceve e non li legge.
E i consumatori , che fanno parte , con i giornalisti, del gruppo degli stakeholders, meritano di essere informati.
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Redatto il 4 settembre ed aggiornato il 28 settembre 2021



