Redatto il 26 luglio, aggiornato il 17 agosto 2023. Sopra : gelati dell’Unes
I consumi degli italiani vessati dal caro-prezzi
‘Aumentano i prezzi e comincia a vedersi in modo netto come stiano diminuendo anche i volumi, anche se in maniera diversa fra fasce di prezzo.
Il minore impatto sulla riduzione dei consumi lo troviamo nei prodotti a fascia alta di prezzo, dove gli acquirenti hanno meglio assorbito gli aumenti, pur iniziando anche loro una compressione degli acquisti.
Viceversa i prodotti di fascia bassa hanno subito una compressione più rilevante dei volumi‘, spiega Marco Cuppini, l’ideatore dell’Osservatorio Immagino.
A volume crescono i prodotti, senza lattosio (+2,1%), con ridotta quantità di zuccheri (+ 4,1%), senza zuccheri aggiunti (+1,5%), senza antibiotici (+4,3%), senza aspartame (+2,2%), halal (+7,3%), stevia (+7,5%), semi di lin (+8,1%), avocado (+13,2%), burro di arachidi (+ 30%), tahini (+33,2%), non fritto (+6,5%).
Molto male: senza conservanti (-7,9%), “prodotto in Italia” (-7,1%), Vini Doc e Docg (- 6,7%), zucchero di canna (- 8,8%), veg (-8,9%), Vegetariano (-10,1%) , bio (-9,4%) e kamut (-26,5%).
Gli italiani sono sempre più attenti a quello che mangiano, e le aziende propongono prodotti ‘senza’ per intercettare il desiderio di pasti leggeri e sani.
Tra gli alimenti di questo tipo più consumati anche da chi non ne avrebbe bisogno, secondo l’ultimo rapporto Eurispes, ci sono quelli senza lattosio – il 18% circa dei consumatori non soffrirebbe di intolleranza – o senza glutine – in questo caso è il 12% degli acquirenti a sceglierli pur non avendo la necessità – accanto al crescente successo degli alimenti senza grassi o senza zuccheri aggiunti.
Una preoccupazione che riguarda in particolare gli italiani, più attenti degli altri europei alla qualità e salubrità del cibo che consumano: un’indagine realizzata nel 2014 dall’Unione europea mostra che un italiano su tre controlla l’etichetta per accertarsi della qualità di ciò che acquista, rispetto una media europea del 22%.
In realtà, non è detto che eliminare un ingrediente migliori la qualità del prodotto, però il claim ‘senza’ funziona, anche quando non c’è nessuna ragione per sceglierlo. Lo conferma uno studio pubblicato sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition…