Redatto il 5 marzo aggiornato il 2 agosto 2023
Premessa: sembra una questione che riguarda solo la distribuzione. E invece, dal Coivd in poi, riguarda tutti noi.
Comunque partiamo dall’ Italia : i giornali non ne parlano ma dal poco che trapela i due paesi hanno problematiche similari.
Giorgio Santambrogio ha denunciato : le richieste dei fornitori alla GDO : aumenti pari a + 24,7% per il 2023
Gli ha fatto eco, in Francia, Michel Edouard Leclerc denunciando gli aumenti del largo consumo in Francia, che potrebbero andare fino al 25% ( per fornitori come : Mondelez, Kellogg’s, Beiersdorf, Unilever) .
Difficile capire quanto pesi la spesa alimentare in Italia. In Francia siamo al 16,1% (*) , senza tabacco ed alcol (INSEE, Le Parisien 1° marzo 2023).
(*) ma il mese di marzo ha visto un’ulteriore aumento: oggi si situa a + 16,2%.
Nonostante il peso sia calato tantissimo negli anni, era il 35% negli anni ’60, l’inflazione alimentare pesa molto: in Francia, a febbraio, eravamo – su un anno – al 14,5%.
Quello che accomuna i due paesi è che la stagione delle negoziazioni tra Industria e GDO porterà nuovi aumenti, molto pesanti, dei prezzi al pubblico .
Anche se Giorgio Santambrogio ha recentemente dichiarato che :
In Francia le piccole medie imprese (PME) hanno chiuso gli accordi all’80% mentre le grandi marche (Coca-Cola, L’Orèal ma anche Nestlè o Lactalis), che hanno fatto richieste considerate “deliranti” (Alexandre Bompard, ceo di Carrefour riportato da Le Parisien 1° marzo 2023) continuano ad alimentare un “clima pieno di tensione”.
Gli unici a guadagnare dalla ferrea regolamentazione francese sono gli agricoltori che, con la legge Egalim 2, hanno visto i loro ricavi salire del 16% dal 2022 .
La legge è “una garanzia della nostra sovranità alimentare“, secondo Dominique Schelcher (Systeme U). Che prevede un’inflazione al 25% da febbraio 2022 a giugno 2023 e che “l’inflazione sarà durevole”nel tempo.
Non credo che si possa pensare che in Italia le cose vadano diversamente (prezzi che salgono, volumi che scendono). E’ già così, ora (i dati sono confermati da questo aggiornamento di Nielsen : fatturati in crescita, ma dopati dall’inflazione, costi di struttura alle stelle, vendite a volume in forte calo e margini ai minimi mettono a rischio la tenuta del settore) .
Interessante il commento di Schelcher sulla politica : “I politici non hanno capito la gravità della situazione”.
Il governo francese spera che la GDO francese “faccia degli sforzi” sul fronte dei margini, finanziando un paniere di prodotti di base, accessibile alla fasce più povere della popolazione. Anche perchè il punto più alto dell’infazione è atteso in primavera.
Su questi panieri leggi : La Gdo francese contro l’inflazione: bollino su centinaia di prodotti a prezzi ribassati.
E comunque, nonostante le loro leggi, ai primi di agosto 2023, la situazione francese rimaneva molto confusa: gli industriali delle multinazionali operanti sul suolo francese, non avevano aderito alle richieste del governo di concordare azioni contro l’inflazione (Francia : distribuzione contro industria dei beni di largo consumo).
La distanza più grande tra i due paesi si misura nel fatto che in Francia queste vicende – pubbliche e trasparenti (almeno nelle regole, nelle date e nella forma)- siano oggetto di dibattito, in Italia no.
Sotto :
- L’inflazione è un problema da prima pagina, dove viene evidenziato il “rischio sociale” ( e, ovviamente, si tratta di una denuncia fatta in ritardo..).
- se la GDO non interviene l’incremento del 14,5% si ripercuoterà sui consumatori e il 15 marzo è la data “limite” per trovare una soluzione.

P.s.: il quadro inflazionistico francese è stato successivamente riconfermato da Le Monde del 17 marzo 2023 :
a metà 2023 l’inflazione generale della Francia arriverà al + 5,4% .
In tre anni , dal primo lockdown, i prezzi in Francia sono saliti del 10,8% (INSEE).
Il fenomeno inflazionistico si sta trasformando: è trainato all’insù dagli alimentari mentre l’energia tenderebbe a farla scendere.
Seconde l’ INSEE l’inflazione dei prodotti alimentari “supererà il 15%” a metà del 2023.
E parte della GDO francese è contro le leggi per limitare i “prezzi troppo bassi”
L’esecutivo preme ancora anche perchè vengano riaperte le negoziazioni GDO-Industria sui listini.
Anche in Italia forse qualcosa “si muove” : in arrivo card da 380 euro per le famiglie contro il caro spesa. Francia: prezzi al costo



