Milano 12 novembre 2020 – Grande distribuzione forza motrice del cibo biologico.
In dieci anni, dal 2010 al 2020, la quota di super e iper è salita dal 27 al 47%. La quota dei negozi specializzati si è, invece, contratta dal 45 al 21%.
Le vendite di alimenti bio in Gdo sono oggi valutate in 2 miliardi di euro, anche se la crescita ha frenato dalle due cifre al +5% stimato per il 2020. Mentre il numero di prodotti bio a marchio del distributore sono balzati in un anno da 4.300 a 4.700 del 2019 (+8%) in 26 catene rilevate. Sono questi i dati di Focus Bio Bank, Supermercati e specializzati 2020.
Nel 2019 è entrata nel rilevamento la catena discount italo-francese Leader Price, con una dote di 65 referenze a marchio Leader Price Bio, ma è uscita Auchan, acquisita da Conad.
Coop leader bio
Nel 2020 confermato la leadership Coop, con 750 referenze bio a marchio proprio, seguita da Esselunga, con 485 e da Pam Panorama, con 366. Solo 9 insegne della distribuzione moderna hanno meno di 100 referenze e si tratta in gran parte di discount. Da sottolineare che 8 retailer hanno anche alimenti equosolidali a marchio proprio.
Avanzano anche le marche della cosmesi bio o naturale, presenti in 11 catene, ma la crescita, osserva Bio Bank “è frenata dalla mancanza di una normativa europea e dalla scorciatoia del prodotto un po’ più ‘verde’ ma non certificato”.
Specializzati, meno chiusure
Sul versante delle catene specializzate, le vendite 2020 sono di 924 milioni di euro con un +8% e una rete di 1.339 negozi rilevati nel 2019 (-1%). Sembra rallentare il fenomeno delle chiusure, ma resta comunque elevato il turnover, con più di 200 negozi in entrata e altrettanti in uscita.
A gettare la spugna sono soprattutto i piccoli rivenditori, che hanno fatto la storia del biologico, mentre crescono quelli con superfici oltre i 150 metri quadrati.
Il precedente:
Biologico, nel 2019 le superfici sono aumentate del 2%. La spesa al consumo è di 3,3 miliardi



