Pubblicato il 26 novembre 2023, aggiornato il 1° agosto 2024
Dopo anni di meticolosa ricerca e ricostruzione storica, è uscito il mio nuovo libro: “Le ossa dei Caprotti”.
Al centro della narrazione, le vicende della mia famiglia a partire dall’attività tessile di inizio ’800, fino alla nascita e sviluppo di Esselunga, sfatando miti e leggende.
Una storia di cui ho parlato, ma mai in maniera unitaria e mai del tutto raccontata; sotto molti aspetti, una lettura avventurosa.
“Le ossa dei Caprotti”, Feltrinelli, Milano, 2023.
Dalla quarta di copertina:
Lombardia, prima metà dell’Ottocento. I Caprotti, proprietari terrieri, si affacciano all’industria del cotone e con le ricchezze presto accumulate si fanno largo nella società dell’epoca. Sono tra i finanziatori della spedizione dei Mille, si spingono fino in Sud America, sostengono gli esploratori che si avventurano nella penisola arabica e nel Corno d’Africa. La culla dei loro affari è la piccola Albiate, in Brianza, dove lo stabilimento tessile dista poche centinaia di metri dalla dimora familiare, ma la sfera dei loro interessi si allarga sempre più. Nutrono ambizioni politiche e aderiscono al Partito repubblicano, una scelta che nel Regno d’Italia può costare cara.
Tra successi e fallimenti, la svolta per la famiglia arriva alla fine degli anni Cinquanta con Rockefeller e la prima catena di supermercati in Italia, che per gli americani è un’avventura economica ma anche un’arma formidabile di propaganda anticomunista. Nel primo supermarket di Milano Rockefeller offre pinne di pescecane, come titola un giornale del tempo: l’abbondanza di prodotti e le prelibatezze esotiche in vendita affascinano gli italiani. È un successo straordinario e consolida la fortuna della famiglia Caprotti, che nel frattempo ha acquisito la quota di maggioranza dell’azienda.
Giuseppe Caprotti ricostruisce la storia di una famiglia che ha attraversato più di tre secoli. Regala al lettore i ritratti di donne e di uomini dai sentimenti intensi, passando dall’Italia del fascismo a quella del boom economico. Ma racconta anche l’adolescenza passata in un collegio svizzero, lontano da una Milano violenta e dai rischi di rapimento, e i rancori che avvelenano gli animi tra parenti e travolgono per sempre il sogno di restare uniti “come i moschettieri di Dumas”, fino alla rottura e ai fatti rovinosi che ne sono seguiti, narrati qui attraverso testimonianze e documenti inediti.
P.S.: si tratta di una storia universale, quella dei rapporti tra padri e figli, in azienda. Soprattutto in Italia, dove l’ossatura dell’economia, si regge – a più del novanta per cento – sulle aziende familiari. Per capire il perchè del titolo leggi questo articolo.