Tra gli amici che ricordo occupa un posto particolare Andrea Solbiati (1928 – 2014), anch’egli discendente di un’azienda tessile di antica fondazione che produce lino pregiatissimo a Busto Arsizio dal 1874 (oggi appartiene a Loro Piana). “Uomo tra i bellissimi”, come avrebbe scritto Riccardo Bacchelli, grande tennista e appassionatissimo di sport, visceralmente amante del calcio. “(…) è un genio incompreso: già all’inizio degli anni ’70 ha capito che chi possiede una squadra di calcio può ambire a un ruolo politico. È uno dei rari amici di papà che frequenti casa nostra. Gli dice che deve comprarsi il Milan e poi, allo stadio, i tifosi intonerebbero cori per “Caprotti for president”. Con Bernardo, però, bussa alla porta sbagliata: non gli piacciono né il pallone né la politica attiva.”. (p. 90).
Dire che, ironia della sorte, la sede del Milan si trovava, dal 1940 al 1949, in via del Lauro 4, dove abbiamo abitato, dagli anni ’60 in poi, grazie agli sforzi del nonno Peppino e del suo amico Nando Angeloni.
Andrea era profondamente milanista. Portò a casa a cena il mio idolo calcistico assoluto di bambino, Gianni Rivera che si presentò da noi con padre Eligio.
Fu il primo fautore della squadra di calcio del “Clubino” (circolo che dal 1901 accoglie la più operosa borghesia e l’aristocrazia illuminata di Milano e dintorni), fondata alla fine degli anni ’80 con Federico Castelbarco. In quella squadra ho giocato per più di 10 anni (la qual cosa, nelle mie orride vicende, mi ha dato molto conforto).
Il calcio è un po’ la vita, lo sfogo di tutti (tranne di papà). Ho tanti idoli, e molti ne ho conosciuti: Nils Liedholm, di cui l’Esselunga ebbe in assortimento il vino che produceva in Monferrato, nelle vicinanze della casa di mio padre. Fabio Cudicini, il “Ragno Nero”, il cui figlio Stefano è mio compagno di classe quando frequento le scuole all’Istituto Leone XIII. Grazie a Fabio e a Stefano ne ho conosciuti anche altri, come Karl-Heinz Schnellinger e perfino il ruvido Enzo Bearzot, l’allenatore della nazionale che vinse il leggendario campionato del mondo del 1982.
Fabio Cudicini, per tanti anni, mi mandava gli auguri perché era, anche lui, fornitore di Esselunga (moquettes).
Tornando a Andrea conservo ancora oggi dei libri sul calcio che mi ha donato, e che mi sono particolarmente cari. Inoltre, sua sorella Marilea sposò Guido Somarè dopo la sua separazione da Giorgina [Venosta], mia madre. Un circolo continuo della vita che unisce e riunisce sempre tutti: le famiglie Solbiati, Somarè, Bernocchi (sempre industriali tessili), Venosta e Caprotti sono amiche da almeno due generazioni.
Bibliografia:
M. SOLBIATI, Andrea Solbiati, un gentleman dallo stile inglese, in “Notonlymagazine”, 4 luglio 2016
EAD., Federico Castelbarco Albani, gentleman di oggi, in Ibid., 10 ottobre 2016
G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana, Milano, 2024
La squadra del 2016 , in piedi da sinistra : Niccolò Resta, Simone Romiti, Giuseppe Caprotti, Pietro Fiocchi, Luca Borella, Stanislao Lucheschi, Cristiano Nardi, Didi Marelli, Guli Manetti.
Accosciati : Francesco Sbisà, Federico Castelbarco, Andrea Romiti, Cesare Spadacini, Guido Corsetti, Pachino Bulgarini, Umbe Pirera, Luca Marazzi, Niccolò Cesaris.
Assenti giustificati: Giorgio Bertola, Emanuele Cito, Paolo Faina, Niccolò Fontana Rava, Francesco Niutta, Paolo Orlando, Filippo Pirera, Andreas Albeck, Bruno Scaroni, Paolo Ansaldi, Fede Silva, Gabriele Spinelli, Pietro Taccone, Pier Valtolina, Berni Rucellai, Giovanni Revoltella, Vasily Piacenza, Giangi Rocco, Marco Pragliola, Lorenzo Rocca (fureria), Daddi Pescetto (idem), Filippo Cesaris (idem), Tommaso Pizzi (supporto emotivo), Gian Maria Oddi (idem), Alessandro Lenotti, Ale Melzi, Massi Marsiaj, Tommaso Faina, Filippo Fontana – Rava, Giovanni Pomati, Manfredi Salvadego, Filippo Marchi, Ludovico Manetti, Giovanni Pomati , Giovanni Nordio ed il mitico “Prince”, alias Fabrizio Colonna.
Grazie a Micaela Solbiati e a Federico Castelbarco per le foto