Redatto il 1° maggio 2021 ed aggiornato il 6 novembre 2024
Mercurio nel pesce: attenzione a spada e verdesca
I pesci di grossa taglia accumulano mercurio, un inquinante persistente, nelle loro carni. Le nostre analisi bocciano spada e verdesca, ma promuovono quelli di piccola taglia. Il consiglio? Variare le specie.
- Di Simona Ovadia 26 aprile 2021
Il pesce è un alimento prezioso. A cui non bisogna rinunciare. È ormai accertato che una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e che privilegia il pesce al posto della carne aiuta a vivere meglio e più a lungo, perché previene le malattie metaboliche, quelle cardiovascolari e alcune forme tumorali, come il cancro al colon.
Tuttavia, anche il pesce può nascondere alcune insidie da non sottovalutare: è il caso, per esempio, del mercurio, un metallo pesante che inquina l’ambiente marino e che si accumula nelle carni di chi lo abita, soprattutto delle specie grandi e predatorie, come il pesce spada e lo squalo.
Il problema è noto, tant’è che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha fissato da tempo una dose di assunzione settimanale tollerabile di metilmercurio, la forma più tossica per l’uomo…
E ovviamente nessuno scrive che è uno squalo. In via di estinzione. Di seguito : tranci di verdesca.
Di seguito, sotto, trovi un testo del WWF in merito.
Sotto la locandina di Sharkwater Extinction il documentario che denuncia l’estinzione degli squali.
Lo squalo è l’animale per eccellenza al vertice della catena alimentare per cui non ha predatori se si esclude l’uomo.
In tutto il mondo le specie di squalo sono più di 465, tuttavia ogni anno sono più di 100 milioni gli squali che muoiono a causa dell’uomo.
Nel mar Mediterraneo esistono 86 specie di condroitti (47 specie di squali dalla verdesca al grande squalo bianco, 38 specie di razze e 1 chimera), circa il 7% dei pesci cartilaginei del mondo. Proprio il Mediterraneo però, rappresenta uno dei posti più pericolosi del pianeta per gli squali, dal momento che almeno la metà delle specie che vi vivono rischia l’estinzione.
Le minacce
Il 50 % delle specie di squalo presenti nel Mediterraneo è a rischio estinzione
1/4 delle specie presenti negli oceani di tutto il mondo rischi di estinguersi. Nel Mar Mediterraneo, sono 47 le specie presenti, ma più della metà di queste è sul punto di scomparire per sempre. Bycatch o pesca accidentale è una delle principali minacce per la sopravvivenza degli squali , il 10 – 15 % degli animali marini catturati dagli ami dei palangari è costituito da squali!
La frode alimentare
L’ Italia è uno dei maggiori mercati al mondo per il consumo di carne di squalo. Molto spesso si tratta di vere e proprie frodi alimentari, poiché nemmeno i consumatori sono consapevoli di mangiare carne di squalo. In particolare, sono tre le principali cause di frode alimentare: la commercializzazione scorretta di specie commerciabili per aumentarne il prezzo (ad esempio la verdesca venduta come pesce spada); specie protette illegalmente vendute sul mercato o specie protette vendute involontariamente, a causa di una scorretta identificazione. ..
P.s.: l’inquinamento del Mediterraneo è reale. E costituisce un rischio diretto per l’uomo, che spesso non sa cosa mangia. Oltre che un rischio indiretto, per il turismo. Leggi anche : Incontro con gli squali del Mediterraneo.
L’argomento è ritornato “alla ribalta” nel 2024 : Tonno in scatola : troppo mercurio ; l’associazione per la difesa degli oceani Bloom ha fatto analizzare quasi 150 conserve di tonno e sta utilizzando questi risultati per sostenere che i livelli autorizzati di mercurio nella carne di questo pesce, il più consumato in Europa sono stati abbassati. Una lattina su dieci testata supera questo valore limite per il tonno fresco, ovvero 1 milligrammo per chilogrammo (mg/kg) in Europa. Secondo Bloom, questo non ha lo scopo di proteggere la salute pubblica, ma di massimizzare il tasso di conformità del pesce, per mantenerlo sul mercato. Secondo Bloom, questo si traduce in un’eccessiva esposizione della popolazione, rispetto alle soglie sanitarie stabilite dalle autorità, che stimano la quantità di mercurio che può essere assorbita ogni settimana senza rischi per la salute: 1,3 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo a settimana (μg/kg di peso corporeo/settimana) secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). E quasi la metà per la sua controparte americana, 0,7 μg/kg di peso corporeo/settimana.
Leggi anche : Contaminazione da mercurio nel tonno: Carrefour, Coop, Lidl ed Esselunga nel mirino delle ONG.E Qualità del cibo e tutela della natura sono collegate, come dimostrano le vicende del tonno al mercurio e la possibile estinzione degli squali