Parla Frans Schepers, in occasione della Giornata «Ripristinare ecosistemi non è un’idea romantica» La legge della Ue. Il lavoro con gli agricoltori
Serve il «rewilding»
Senza insetti e natura il Pianeta muore
di Elena Comelli, Corriere della Sera
L’80% degli ecosistemi naturali d’Europa versa in pessime condizioni, per lo sfruttamento intensivo dei mari e del territorio. Nell’ultimo decennio sono spariti dal 70 all’80% degli insetti e dagli anni Ottanta ormai scompaiono 20 milioni di uccelli all’anno. Ma senza insetti impollinatori l’agricoltura va in tilt e senza uccelli viene a mancare la funzione di controllo su altre specie, oltre al loro canto che ci rallegra. Da questi dati deriva la sfida della rinaturalizzazione del continente, raccolta dall’Europarlamento che a fine febbraio ha approvato la nuova Legge sul ripristino della natura, con l’obiettivo di rinaturalizzare almeno il 20% del territorio Ue entro il 2030. Domani, in occasione del World Rewilding Day, sarà la giornata giusta per festeggiare questo successo con le associazioni dedicate alla rinaturalizzazione, a partire da Rewilding Europe, promotrice di progetti di «rewilding» in tutto il Continente, come ci racconta il suo co-fondatore e presidente, Frans Schepers.
Quali sono i vantaggi del recupero della natura?
«Il rewilding non è un’idea romantica per sognatori ma un approccio comprovato per ripristinare ecosistemi necessari alla sopravvivenza umana, che ci forniscono aria e acqua pulite, terreno fertile, salute e benessere. Si tratta di fare un passo indietro per consentire ai processi naturali di rimodellare la terra e il mare, riparando gli ecosistemi danneggiati e i paesaggi degradati. Questo processo aiuta ad assorbire carbonio atmosferico per combattere l’effetto serra, inverte il declino della biodiversità creando ecosistemi più sani, contrasta le pandemie migliorando la resilienza alle malattie e ringiovanisce le comunità sostenendo la crescita delle economie basate sulla natura».
È possibile il rewilding in un continente densamente popolato come l’Europa?
«L’Europa ha un incredibile potenziale di rinaturalizzazione. Selezionando le aree e coinvolgendo le comunità locali si creano spazi in cui la natura prospera assieme alle attività umane. Nei paesaggi in cui operiamo, come gli Appennini, dimostriamo come la natura selvaggia, la fauna selvatica e le persone possano coesistere fianco a fianco. Ripristinando gli habitat naturali creiamo paesaggi resilienti, in grado di resistere alle sfide poste dalla crisi del clima, con la riduzione del rischio di inondazioni, smottamenti, incendi e malattie».
Qual è il valore sociale?
Impatto sociale
Il rewilding dà potere alle comunità, crea reti di imprese e preserva il patrimonio culturale
«Il rewilding non aiuta solo la natura, ma anche le persone e le connessioni culturali ed economiche col territorio, fornendo nuove opportunità con il ritorno della fauna selvatica e la rivitalizzazione dei processi naturali. Il ripristino della natura offre opportunità economiche per le comunità locali e svolge un ruolo cruciale nel rafforzare l’orgoglio e l’identità, favorendo legami più profondi con le tradizioni e la cultura autoctona. Nell’Appennino Centrale, a Pettorano sul Gizio, il rewilding ha un forte impatto sociale positivo: dà potere alle comunità, promuove l’ecoturismo, crea reti di imprese e rivitalizza le economie preservando il patrimonio culturale. Altri esempi di successo sono gli Altopiani Iberici in Spagna, la Valle del Côa in Portogallo e i Monti Rodopi in Bulgaria».
Nei vostri progetti cercate di collaborare con gli agricoltori?
«Certo! Non solo cerchiamo, la collaborazione già accade. Solo collaborando con tutti i residenti in un territorio – compresi gli agricoltori che si basano su soluzioni naturali – possiamo ripristinare il paesaggio, garantendo pratiche reciprocamente vantaggiose, sviluppo economico e al tempo stesso il recupero degli ecosistemi naturali».
La nuova legge europea darà una spinta al ripristino della natura?
«L’adozione della Legge sul Ripristino della Natura da parte del Parlamento Europeo è una decisione storica, sostenuta dalla voce di oltre un milione di cittadini, imprese, scienziati e ong. La legge testimonia il fatto che l’Europa può, vuole e si impegna a lottare per il benessere del nostro pianeta. Il passo finale per l’approvazione formale da parte degli Stati membri è previsto per metà aprile. Esortiamo gli Stati a seguire l’esempio del Parlamento e a emanare questa legge tanto necessaria».
![Rewilding Corriere 19 marzo 2024](https://www.giuseppecaprotti.it/2019/wp-content/uploads/Rewilding-Corriere-19-marzo-2024.png)
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