Redatto il 21 novembre 2020, aggiornato il 23 novembre 2024
Il titolo originale di questo articolo era : La discarica abusiva al confine tra Albiate e Carate: su quei terreni sto cercando di piantare un bosco adatto al cambiamento climatico.
Tutto inizia – almeno per me – nel 2006 , con gli scarichi abusivi sulla strada tra Carate ed Albiate (vedi articolo sotto).
Personalmente ho preso posizione pubblicamente, quando ho organizzato la mostra sugli archivi degli Airoldi e dei Caprotti (leggi Gomme e gabinetti tra le pervinche in fiore- 2007).
Mi sono poi “dato da fare” e , seguendo un iter politico e burocratico lungo 7 anni (2007- 2014), sono riuscito a far chiudere con due sbarre , finanziate dal sottoscritto, la strada che va da un paese all’altro.

Nelle foto sotto potete vedere una delle due barriere, oggi.

Speravo che la vicenda, dopo tanti anni anni (14 all’epoca) , fosse terminata.
E invece no.
C’è ancora chi pensa che le campagne di Albiate e di Carate siano da considerare come una discarica abusiva .
Si tratta di un’azienda che ha voluto risparmiare gli oneri di discarica .
Ma, al di là dei singoli episodi non capisco perchè si continuino a buttare rifiuti un pò ovunque:
chi fuma una sigaretta non può terminarla e buttare il mozzicone in un cestino della spazzatura?
O chi si soffia il naso non può soffiarselo e poi buttare il fazzoletto a casa?
Il problema è generale ed è culturale.
Ne ho riparlato in questa intervista durante il primo lockdown:
“Il progetto IEO Covid free? Un esempio per le aziende e le altre fondazioni”.
Conclusione :
- quando ne parlo molti mi chiedono cosa posso fare per l’ambiente? . Risposta : basterebbe iniziare a rispettarlo, non buttando in giro cose che non gli appartengono. (nota bene che il Comune di Carate ha fatto rimuovere la discarica abusiva dopo la mia segnalazione su Il Cittadino).
- su quest’area , dopo che sarà scaduto il contratto con l’agricoltore che coltiva i campi, voglio piantare un bosco
Per capire le mie motivazioni leggi : SOS pianeta Terra. Stefano Mancuso: per contrastare il cambiamento climatico bisogna piantare alberi.
Nel marzo 2022, sono talmente colpito dalla siccità- che assomiglia molto ad una desertificazione – che colpisce queste terre che non so più che cosa fare.
Probabilmente il mio progetto dovrà essere rivisto, con essenze (piante) più adatte al caldo e alla mancanza di acqua. Nel frattempo sono riuscito a costruire un pozzo.
Ho già avuto un incontro in merito con il Parco Regionale della Valle del Lambro e, a breve, ne solleciterò un altro.
Per un aggiornamento, ad agosto 2024, sulle discariche abusive in Brianza leggi qui “...Uno dei quattro soggetti denunciati deve rispondere anche di abuso edilizio e paesaggistico in relazione ad una delle aree individuate e ricompresa nel Parco Valle del Lambro. Sono in corso gli accertamenti per la messa in sicurezza dei luoghi e per verificare, in collaborazione con gli enti competenti, l’eventuale contaminazione ambientale, visto che nel corso degli interventi sono state rilevate anche tracce di roghi appiccati sul posto con conseguente emissione nell’aria dei fumi della combustione.
Sono passati quasi due decenni e la situazione è “sempre la stessa”, aggravata dal cambiamento climatico galoppante.
Per fortuna ho messo le sbarre e costruito il pozzo.
Per capire cosa sta succedendo ad Albiate leggi – ma soprattutto guarda immagini e filmati – qui.
Oppure leggi : Albiate, l’allarme di Giuseppe Caprotti per i pioppi lungo la Monza-Carate: «Rischiano di sparire, serve un progetto».
Mi consola solo, parzialmente, il grande interesse per l’argomento sui social.
Ovviamente , come da foto sotto, siamo sempre in prima linea nella pulizia dei terreni, dove i cittadini lasciano un pò di tutto.



