L’attesa è finita. Arriva la Nutella vegana: “Ceci e sciroppo di riso al posto del latte”
Tappo verde e nessun ingrediente di origine animale, per un prodotto che strizza l’occhio a chi segue una dieta vegetariana o vegana e a chi è intollerante al lattosio.
Ma basta osservare la ricetta della Nutella per il 70% zucchero e olio di palma (di cui 56,3g zuccheri) nocciole (13%), latte scremato in polvere (8,7%), cacao magro (7,4%), emulsionanti: lecitine di soia e aroma vanillina) per rendersi conto che la nuova “Crema da spalmare alle nocciole e al cacao vegana” è sostanzialmente uguale. Il 91,3% infatti, degli ingredienti attualmente in uso è infatti di origine vegetale.
Sparisce quindi il latte scremato in polvere, sostituito con ingredienti vegetali: ceci e sciroppo di riso per venire incontro anche alle esigenze delle persone intolleranti al lattosio.
Eppure secondo il panel di esperti
dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimenta) la maggioranza degli individui cui è diagnosticata l’intolleranza al lattosio digeriscono fino a 12 g di lattosio in una singola dose (in particolare se è preso con il cibo), senza manifestare sintomi o con sintomi ridotti. E può arrivare fino a 24 grammi se gli alimenti che contengono lattosio vengono distribuiti nella giornata.
Considerato che un vasetto di Nutella tradizionale da 450 contiene 8,7% di latte in polvere. Chi è che mangia 5 vasetti di Nutella in una botta sola o 10 nella giornata?
Nonostante il tappo verde e l’assenza di ingredienti di origine animale possano far pensare a un prodotto più sano, è importante sottolineare che vegano non significa necessariamente salutare. La nuova Nutella Plant-Based, infatti, rimane ricca di zuccheri e grassi.
Sebbene non contenga latte scremato in polvere, i principali componenti sono ancora lo zucchero e l’olio di palma, con una composizione che, a livello calorico e nutrizionale, non si discosta molto dalla versione tradizionale.
La scelta di mantenere ingredienti come l’olio di palma e il cacao, entrambi provenienti da aree geografiche lontane e spesso associate a problematiche ambientali, ci ricorda anche che non si tratta esattamente di un prodotto sostenibile. La Ferrero ha dimostrato un impegno verso l’innovazione e la risposta alle tendenze di mercato, ma la vera sfida sarà dimostrare che questa versione plant-based può allinearsi a standard elevati di sostenibilità e trasparenza nella filiera produttiva.
Testo, sul quale sono d’accordo, tratto dal web.
Sotto una campagna pubblicitaria di qualche anno fa alla quale replicai : Ferrero dice : “ti amo Italia”. Io dico “Se è vero dimostramelo”.
A proposito di Ferrero consiglio di leggere questo articolo.